giovedì 10 febbraio 2011

Quì è vietata la luce artificiale..per un gran motivo unico al mondo

Sark (Flick lostajy)
L’assonanza tra Sark e il termine inglese “dark” non deve essere casuale. Sulla piccola isola situata nel bel mezzo della Manica (è la più piccola delle quattro isole del Canale), infatti, le luci non sono molto amate. “Meglio il buio pesto”, dicono in coro gli abitanti. Ecco perché non sono ammesse le automobili, ma solo veicoli trainati a cavallo, biciclette, trattori o veicoli motorizzati per disabili e anziani. Senza fari o strade asfaltate e piene di lampioni.

L’esiguo inquinamento luminoso ha fatto sì che la piccola isola britannica sia appena stata inclusa nella lista dei cieli neri mondiali. Cioè di quei luoghi non contaminati da luci, in cui le stelle brillano nell’oscurità della volta celeste come in nessun’altra parte del globo.

La certificazione è arrivata in questi giorni dall’Ida (International Dark-sky Association, di cui fa parte anche l’italiana Cielobuio), che individua i posti meritevoli del titolo in tutto il mondo. E che compie anche le verifiche del caso. Il premio a Sark segna un nuovo capitolo per l’Ida: si tratta infatti del primo riconoscimento a un’isola per il suo cielo oscuro. Così Sark è ora a pieno titolo l’isola più buia del mondo.

Come riporta il notiziario dell’Istituto nazionale di astrofisica, a Sark “è stato adottato un piano di gestione dell’illuminazione pubblica e privata studiato ad hoc da un esperto, Jim Patterson, dell’Institute of Lighting Engineers, per un approccio ‘dark sky friendly’ alla luce artificiale. In pratica, tutte le sorgenti luminose sono progettate in modo da indirizzare verso l’alto la minor quantità di luce possibile”.

Alla fine lo sforzo degli abitanti di Sark è stato premiato. Paul Williams, delegato alle questioni ambientali sull’isola e membro del Chief Pleas è entusiasta. “Il fatto che Sark sia divenuta la prima isola al mondo a fregiarsi del titolo di cielo nero è semplicemente fantastico e non può che avere l’effetto di accrescere il nostro appeal nei confronti dei forestieri. Sark è un posto magnifico e questo premio ci farà conoscere da un pubblico ancora più vasto che vorrà venire di persona per vedere quanto è buia la nostra isola”. Il fenomeno si chiama astro-turismo e i suoi adepti sono definiti in Gran Bretagna stargazer.

Un’isola, Sark, che non ha solo nel cielo buissimo la sua particolarità. Basti pensare che le prime elezioni libere si sono svolte qui nel 2008. E che fino all’anno precedente, Sark era a tutti gli effetti uno stato feudale, con 40 famiglie (i coloni originari) ereditarie proprietarie di tutta l’isola e con leggi approvate dalla Regina d’Inghilterra nel 1525 e ancora in vigore.

Ci si arriva solo in traghetto da Guernsey, quindi i turisti sono costretti a spostarsi su veicoli trainati da trattori. Non solo visitatori però: sull’isola pullulano gli uomini d’affari. Sark è infatti un paradiso fiscale tra i meno noti e più appetiti.

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